Dario Gabella

09th Apr 2024, author: admin

In quale momento della tua vita hai saputo cosa avresti fatto da grande?
Da sempre mi affascinano economia, gestione aziendale e imprenditorialità. Il fatto di provenire da una famiglia di commercianti ha poi contribuito in maniera determinate alla mia volontà di diventare, dapprima economista e poi imprenditore.

 

Come descriveresti la tua filosofia di vita?
Curiosità, disciplina, coraggio, senso di responsabilità, orientamento al risultato e rispetto delle regole, degli altri e delle opinioni altrui. Guardare al futuro senza dimenticare il passato, ma godendo pienamente del presente. Sono questi i valori che maggiormente mi rappresentano.

 

Chi sono le persone che ti hanno più ispirato nella vita e perché?
“Tu sei la media delle 5 persone che frequenti di più” (Jim Rohn – imprenditore statunitense, autore e speaker motivazionale).
Sono convinto che siamo il prodotto di una complessa equazione in cui le persone che abbiamo incontrato nel corso del nostro percorso di vita siano riuscite, in un modo o nell’altro, a ispirarci e a contribuire a farci diventare ciò che siamo.

 

Quali vantaggi riconosci al ruolo di imprenditore?
Ritengo l’imprenditore un visionario e progressista perché deve avere una visione a lungo termine di ciò che dovrà essere la sua impresa. Ha la volontà di portare benessere a tutto il tessuto socioeconomico e il desiderio di contribuire a migliorare il contesto in cui opera. L’imprenditore è orientato a creare qualcosa che duri nel tempo e garantire la perennità alla sua azienda. Quando decide, lo fa sempre nella piena consapevolezza che ogni decisione può influenzare il suo futuro, quello della sua azienda e di tutte le parti interessate che gravitano attorno ad essa. Chi fa impresa opera volgendo il proprio sguardo al futuro, promuovendo innovazione, creatività, formazione e crescita delle persone. Infine, l’imprenditore è una persona che conosce il vero significato della responsabilità individuale e contribuisce a realizzare la società contemporanea e futura.

 

Quali gli svantaggi?
Fare impresa significa dedicarsi completamente alla propria creazione dovendo mettere spesso se stessi e i propri affetti in secondo piano. Da questo punto di visto, personalmente credo di aver raggiunto un buon equilibrio, dedicando del tempo di altissima qualità e intensità alla mia famiglia. Inoltre, l’imprenditore è spesso solo nel dover prendere delle decisioni e non potersi confrontare, oltre a essere poco arricchente e costruttivo, vuol dire portare tutto il peso delle proprie decisioni. Nel mio caso ho la fortuna di avere al mio fianco mio fratello Pierfranco e vi assicuro che insieme è decisamente più facile prendere decisioni determinanti.

 

Che caratteristiche ha il tuo collaboratore ideale?
Innanzitutto, ogni collaboratore deve riconoscersi nei valori dell’azienda, nella sua visione e nei suoi obiettivi. Il collaboratore dovrebbe avere quella giusta dose di curiosità, la voglia di contribuire alla crescita e al successo dell’azienda, la consapevolezza che il proprio contributo sarà determinante per garantirne il futuro, con l’aspirazione di partecipare al miglioramento continuo dei processi e il desiderio di assumere responsabilità.
 

Se dovessi chiedere a chi ti conosce di descriverti con 3 vocaboli quali credi sceglierebbero?
Esigente, preciso al limite della pignoleria e critico.

 

E tu come ti descrivi con 3 vocaboli?
Premesso che mi riconosco nei tre aggettivi della domanda precedente, credo però di essere anche una persona curiosa, pronta al confronto e capace di mettersi costantemente in discussione.

 

Hai delle passioni che coltivi o hai coltivato in passato?
Da ex calciatore professionista, amo in generale lo sport. Credo che lo sport sia scuola di vita e che permetta, attraverso lo sfogo fisico, di mantenere lucida la mente. Oggi pratico, non abbastanza, il ciclismo, la corsa e lo sci.

 

Che suggerimenti daresti a chi volesse iniziare la strada dell’imprenditorialità?
Innanzitutto, è necessario acquisire le nozioni e le competenze indispensabili per diventare un imprenditore solido. È necessario disporre di competenze trasversali negli ambiti della gestione aziendale (dalla contabilità alla gestione dei processi, passando da comunicazione, marketing, ricerca e sviluppo, aspetti legali e tutto ciò che costituisce un’azienda). E la formazione deve essere continua per mantenere il passo con la galoppante innovazione ed evoluzione di tutti i mondi di riferimento. Altro elemento indispensabile, è il “rubare il mestiere” a chi lo fa con successo da anni, facendo esperienze lavorative conto terzi. Non può mancare la curiosità: è importante capire perché le cose si fanno in una determinata maniera, approfondirle e aver il giusto spirito critico nel valutarle per ambire al miglioramento continuo. Infine, si deve avere il coraggio di prendere delle decisioni, sbagliare, imparare dagli errori e ricominciare più forti di prima continuando a osare.

 

Che contributo ti piacerebbe dare a ImprendiTi quale membro attivo?
Credo che l’humus di ImprendiTi sia sufficientemente fertile per uscire dalla poco costruttiva e interessante mentalità di voler coltivare esclusivamente il proprio orticello. Proporre invece una modalità di condivisione, del proprio vissuto, delle buone pratiche aziendali e quelle strategie che hanno portato benefici della propria azienda, potrà essere arricchente per tutti i membri dell’associazione.

 

Cosa ti aspetti dai membri e dal comitato di ImprendiTi in futuro?
La butto là: mi piacerebbe scoprire e costruire insieme la visione del nostro Cantone tra 20/30 anni e far sentire la voce dell’imprenditoria anche e soprattutto a livello istituzionale.